mercoledì, luglio 28, 2004

 
UN PENSIERO POLITICO NEO-SOCIALDEMOCRATICO
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La politica in Scandinavia ha affrontato il tema del rinnovamento del pensiero socialdemocratico con significative innovazioni nel settore delle politiche attive del mercato del lavoro, della riforma del welfare, della disciplina fiscale, delle politiche per la ricerca e lo sviluppo tecnologico.

Questo insieme di elementi si presenta come una filosofia politica coerente (che l'esperienza del New Labour inglese di Toni Blair e Anthony Giddens a sua volta ha ripreso e adattato). Altri elementi essenziali di questa visione sono la centralità riconosciuta all'imprenditorialità e all'impresa, la necessità di promuovere un'economia dinamica, l'importanza della flessibilità sui mercati del lavoro.

La traduzione di questi principi prevede, tra l'altro, la rinuncia a prestazioni passive a favore di crediti di imposta agganciati alla creazione di posti di lavoro, in una prospettiva che vede il superamento delle teorie tradizionali sul ruolo dello Stato (interventista in caso di fallimento del mercato). Lo Stato è richiesto invece di intervenire per migliorare l'efficienza dei mercati. Soprattutto allo scopo di creare posti di lavoro e di inserire individui nell'occupazione. Un paese con alti livelli di occupazione può con maggiore facilità liberare reddito da spendere produttivamente per la salute e l'istruzione. In Gran Bretagna lavora più del 75% della popolazione in età lavorativa, contro una media europea del 62%.

In termini generali, l'obiettivo è quello di combinare il dinamismo economico degli Usa alla tutela sociale caratteristica dell'Europa. Non si tratta di un'ambizione contraddittoria nella misura in cui le riforme economiche procedono di pari passo all'investimento tecnologico e ad una costante ristrutturazione del welfare.

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